Come si svolge il primo incontro?
1) "L'Intervista"
La prima seduta inizia sempre con una lunga chiacchierata con i pazienti, durante la quale cerco di presentarmi ed anche un po' di conoscere la persona che ho di fronte.
La prima seduta inizia sempre con una lunga chiacchierata con i pazienti, durante la quale cerco di presentarmi ed anche un po' di conoscere la persona che ho di fronte.
Dopo essermi fatto spiegare dettagliatamente i sintomi e la natura dei disturbi che li hanno portati a rivolgersi a me, attraverso una serie di domande, vengono toccati molti àmbiti e ed aspetti della vita dei pz: attività professionale, traumi ed incidenti, interventi chirurgici, abitudini alimentari, funzionalità gastro-intestinale, disturbi cronici, situazione emozionale attuale (rabbia, stress, depressione, paure), eventuali patologie recenti o passate, hobbies.
Gli esami strumentali
Altro passo molto importante, è la valutazione degli esami strumentali, che mi guidano
nel processo di inquadramento della patologia.
Risonanza magnatica del tratto cervicale, che mostra un'ernia C5-C6, cioè tra la quinta e la sesta vertebra cervicale.
Risonanza magnetica che mostra ernia espulsa L3-L4, cioè tra la terza e la quarta vertebra lombare.
Solitamente un buona radiografia è un ottimo punto di partenza, che può essere integrata da una risonanza magnetica, per ulteriori approfondimenti.
2) "L'osservazione"
La seduta prosegue con la parte pratica, passando quindi all'osservazione: i pazienti vengono fatti spogliare, affinchè sia possibile vedere come stanno in piedi (postura), come si muovono (mobilità), e come il movimento si manifesti nella colonna vertebrale ed in tutti gli altri distretti anatomici.
3) "Tests"
Il passo successivo consiste nell'effettuare una serie di specifica di tests attivi e passivi, per appurare se ci siano possibili controindicazioni al trattamento. I tests sono di tipo neurologico (sistema nervoso), vascolare (apparato circolatorio) e meccanico/articolare (sistema muscolo-scheletrico).
2) "L'osservazione"
La seduta prosegue con la parte pratica, passando quindi all'osservazione: i pazienti vengono fatti spogliare, affinchè sia possibile vedere come stanno in piedi (postura), come si muovono (mobilità), e come il movimento si manifesti nella colonna vertebrale ed in tutti gli altri distretti anatomici.
3) "Tests"
Il passo successivo consiste nell'effettuare una serie di specifica di tests attivi e passivi, per appurare se ci siano possibili controindicazioni al trattamento. I tests sono di tipo neurologico (sistema nervoso), vascolare (apparato circolatorio) e meccanico/articolare (sistema muscolo-scheletrico).
Test di flessione della colonna
Test di mobilità della flessione laterale
La rigidità
Particolare attenzione viene rivolta all'elasticità/mobilità globale dei pazienti, relativamente allo "stato di salute" delle catene muscolari, così chiamate in quanto composte dal susseguirsi di muscoli diversi e distinti, ma anatomicamente e funzionalmente in continuità, proprio come le maglie di una catena, infatti dove ne termina uno, ne riparte un altro, come esemplificato nell'immagine seguente.
Particolare attenzione viene rivolta all'elasticità/mobilità globale dei pazienti, relativamente allo "stato di salute" delle catene muscolari, così chiamate in quanto composte dal susseguirsi di muscoli diversi e distinti, ma anatomicamente e funzionalmente in continuità, proprio come le maglie di una catena, infatti dove ne termina uno, ne riparte un altro, come esemplificato nell'immagine seguente.
La catena muscolare posteriore
Se durante la visita non emergono controindicazioni al trattamento (bandiere rosse), a questo punto si può passare alla parte pratica, che consiste unicamente di una serie di manipolazioni e tecniche di terapia manuale, non dolorose e non pericolose.